“Presenze” è il titolo della mostra personale di Matthias Sieff presso lo Sheraton Hotel di Bolzano, dal 20 gennaio al 23 febbraio 2022.
La mostra è curata dal critico d’arte Fiorenzo Degasperi.
Estratto del testo critico:
“Le sculture di Matthias Sieff sono presenze lignee, solide, resistenti e materialmente visibili, coinvolgenti il tatto oltre che lo sguardo. Sono presenze vive e mutanti nel tempo, perché il legno – in Grecia definito con la parola hyle, la materia prima – si lascia andare ai cambiamenti della temperatura, modificandosi con il caldo e con il freddo.
Queste sculture dall’immediatezza figurativa occupano uno spazio fisico, dilatando l’aura che le circonda, perché il legno è il depositario dello scorrere del tempo e come tale crea una superficie dove sguardo e mente devono entrare con circospezione.
Sono figure di animali, figure di persone, figure nate dalla mitologia ladina, dalla natura e dalle molteplici realtà di cui è composto l’universo dell’artista. È questo bagaglio di tradizione e di innovazione che permette a Matthias Sieff di raccontare gli accadimenti del mondo, di far uscire dal legno quelle immagini che sentiamo vicine, in sintonia con il mondo attorno a noi. Perché il legno è sostanza primordiale viva. E ha anche un ruolo sonoro oltre che di “pelle”/corteccia su cui gli antichi druidi scolpivano le loro storie, chiamate altresì ogam. Racchiude i suoni della foresta, accoglie ed espande come un eco gli accadimenti del territorio, assommandoli ai suoi fruscii, battiti e colpi secchi. Anche quando brucia si sentono cantilenare l’agonia e gli ultimi sussulti prima della morte. Dopo, quando è cenere, arricchisce la Madre Terra, contribuendo al sottile gioco universale dell’eterno ritorno, del ciclo della morte e della rinascita. Ben lo sanno i musicisti che ne traggono virtuosismi amplificati da Eco, la ninfa delle montagne perdutamente innamorata di Narciso, trasformata in silenziosa roccia dalla gelosia di Era e costretta a ripetere soltanto le ultime parole.
Altresì il legno ha un profondo valore olfattivo: la linfa di alcuni alberi produce oleoresina che, una volta estratta ed essiccata, diventa incenso, caro agli Dei e ai Santi. I principi della menzogna, i demoni, e in particolare quelli malvagi, disdegnano e rifuggono i vapori dell’incenso. Inoltre il profumo aromatico dell’anima del legno diventa memoria olfattiva e, indipendentemente dai contesti, possiede un’insolita forza evocativa e immaginativa.
Matthias Sieff è un sapiente manipolatore della materia lignea, figlio di una tradizione ricchissima – i ladini costruttori di giocattoli (chiena), di statue di Santi e di Cristi pensanti che sono diventati Crocifissi sugli impervi sentieri di montagna – una tradizione che affonda le radici nell’arcaico mondo medioevale.
Ma oltre che scolpire, incidere e tagliare, l’artista sa interpretare il cuore e l’anima intuendo che il legno racchiude in sé la memoria del luogo: scolpisce sulla pelle – la corteccia, che nelle sue rugosità racchiude sentieri che si biforcano, incroci, aperture e chiusure – forme che diventano storie e leggenda, testimoni silenziosi dello Zeitgeist, lo spirito del tempo.
L’arte comporta sempre una tecnica e una scienza. Quest’ultima implica un aspetto di saggezza che unisce i dati razionali a dei principi universali. Sieff artista e artigiano unisce e ci restituisce attraverso la lavorazione, intelligentemente e concettualmente, le potenzialità insite nel legno, scavalcando separazioni formali frutto di pregiudizi rinascimentali.
Un tempo si chiamava artigiano ogni artista che produceva un oggetto, e ogni disciplina che esigeva non soltanto un sapere teorico ma anche un sapere pratico era un’“arte”. La saggezza sta nel riunire quelli che oggi sono diventati due mondi. E Sieff è riuscito a coniugare ciò che il moderno ha separato.” Fiorenzo Degasperi
Di seguito sono riportate alcune immagini delle “Presenze” esposte presso lo Sheraton