L’Istitut Ladin Micura de Ru ha ospitato dal 23 luglio al 7 agosto 2022 la mostra personale “Matthias Sieff” curata da Danila Serafini.

Estratto della presentazione:

Piedi giganteschi e ben piantati sono l’essenza tutta terrena delle figure che Matthias Sieff presenta in esposizione all’Istitut Micurà de Rü di San Martino; quei piedi esageratamente ingranditi conferiscono stabilità alle sculture, ne sono le fondamenta e come tali hanno il compito di sorreggere un tronco forte e corpulento, con gli arti superiori che ne seguono la sagoma e un capo alla sommità.
Afferma infatti, Sieff: “Paragono le mie sculture al tempio greco, laddove  gli arti inferiori sono le colonne, il bacino è l’architrave, il capo e il torso sono il timpano. Nella costruzione del corpo umano il mio obiettivo è oltrepassare le proporzioni naturalistiche, ma mantenere nel rapporto tra le diversi parti, una giusta armonia.”
Così l’artista ci spiega il suo modo di procedere e la sua visione del lavoro di scultore-costruttore, la sua affinità con la cultura classica e ciò da cui non può non prescindere, l’armonia. Per gli antichi greci infatti, la bellezza derivava dall’armonia e l’armonia risultava da perfetti rapporti numerici delle parti tra loro.
Qui lo scultore, si discosta dalla ponderata idealizzazione greca e sostituisce una marcata fisicità, con parti allungate, esagerate, deformate, ma che nel loro insieme sono in armonico e originale equilibrio.
Tuttavia, le teste rivolte verso l’alto e i grandi occhi spalancati, fanno protendere queste statue alla ricerca di qualcosa che non sia soltanto tangibile.
Per l’esiguo numero e per  la loro imponente misura le sculture di Sieff dominano lo spazio della sala, riqualificandone la sua stessa percezione. Erette e dalla posa ieratica, esse difendono e custodiscono la solennità del luogo in cui sono collocate, al pari dei  Moai polinesiani che vegliano silenti e imperturbabili la loro isola remota. Similitudini nel contegno del portamento si ravvisano anche con la plastica egizia, per l’assoluta riduzione di movenze o di gesti esplicativi che ne rivelino i“moti dell’anima”.” Danila Serafini

Qui di seguito sono riportate le immagini dell’allestimento della mostra all’Institut Ladin Micura de Ru:

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